I diversi volti della continuitá aziendale 

L’errata qualificazione del piano di concordato preventivo può condurre a esiti nefasti, pregiudicando l’intero processo di ristrutturazione.

Il Tribunale di Firenze ha difatti affermato che il piano di risanamento che prevede la separata cessione degli immobili destinati ad albergo e ristorante, dell’insieme dei beni strumentali facenti parte dell’attività commerciale e dell’avviamento, anche se definito dal proponente come liquidatorio, realizza un trasferimento di azienda, in quanto avente ad oggetto beni potenzialmente idonei ed organizzati per una attività aziendale, i quali non avrebbero che potuto essere acquistati da un medesimo soggetto interessato a conseguire la continuità aziendale.

Ciò premesso, rilevando la mancanza nella relazione del professionista della attestazione in ordine alla funzionalità della prosecuzione dell’attività di impresa al migliore soddisfacimento dei creditori, il Tribunale ha dichiarato inammissibile la domanda di concordato e, con separata sentenza, dichiarato il fallimento dell’impresa.

IlCaso

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